La trascrizione fedele di un diario appartenuto ad un fante anonimo che ha combattuto sul Carso nel 1915, nei primi mesi di guerra, e poi ancora nel 1917. Lo spaccato di vita di uno degli innumerevoli soldati della Grande Guerra, una vita travolta dalle circostanze della storia, strappata dalla quotidianità e proiettata in uno scenario da incubo, ove la forza bruta della materia era capace di piegare l’anima e annichilire la mente. L’anonimo autore, proveniente da Aulla, descrive gli eventi che è chiamato a vivere e li intreccia coi moti della sua interiorità, facendo riecheggiare speranza e sofferenza in ogni marcia, attesa o assalto.
Con mano tremante ci accingiamo a consegnare al lettore questo atto privato, intimo, umanamente tragico, che l’autore dedica alla propria moglie e che vuol dichiaratamente lasciare come suo ricordo in caso di caduta sul campo di battaglia. Il diario è corredato da una fitta nota al testo atta a spiegare le circostanze della guerra, i protagonisti e le peculiarità sia di carattere meramente bellico che geografico e civile. Il libro è arricchito da un saggio introduttivo finalizzato a inquadrare il fenomeno della guerra moderna nel suo aspetto psicologico e di mutamento sociale nonché da una vasta bibliografia sull’argomento che potrà essere utile al lettore che voglia orientarsi nella vastità delle pubblicazioni sul tema. Il diario presenta anche la riproduzione degli oggetti cartacei di carattere devozionale che sono stati rinvenuti al suo interno, nonché di alcune pagine per mostrare al lettore come si presenta fisicamente il diario stesso.
 
L'Autore
Moreno Pedrinzani, nato a Carrara nel 1988, è laureato in Storia e Civiltà all’Università di Pisa con una tesi sulla simulazione bellica e il suo rapporto con la cultura popolare statunitense e britannica, interesse che lo ha portato a scrivere articoli sulla rivista di settore Tante Storie di Ruolo. Da sempre interessato all’emigrazione italiana e alla storia extraeuropea, agli aspetti alti e politici predilige una storia della quotidianità. È da molti anni collaboratore di Lucca Crea per l’organizzazione e la gestione delle attività legate al gioco simulativo e di ruolo, è nello staff di coordinamento del prestigioso premio Gioco dell’Anno. Insegnante in una scuola superiore, si dedica in particolare al reinserimento dei giovani vittime del fenomeno dell’abbandono scolastico e alla didattica ludica.