Sarnico (Bergamo), 1942. Nella piccola località sul lago d’Iseo giungono, come internati dal regime fascista, alcuni ebrei slavi in fuga dalla ex Jugoslavia, dove sono in atto feroci persecuzioni antisemite. Tra loro c’è Morci, un ragazzo di 15 anni i cui genitori sono stati deportati in Polonia. La sua sopravvivenza è sospesa a un filo. La sua condizione di internato non gli permette di accedere al tesseramento obbligatorio per acquistare generi di prima necessità. Spinto dalla fame, Morci chiede a una ragazza di comprargli qualcosa da mangiare. Tina, che ha 18 anni e proviene da una famiglia antifascista ed è fidanzata con Vittorino, un ufficiale medico al fronte, gli regala la sua spesa. Un atto di generosità che è l’inizio di una profonda amicizia. Tina insegna l’italiano a Morci e lui le insegna a giocare a scacchi sulla sua scacchiera di legno: l’unico oggetto che ha portato con sé da Zagabria, ricordo della famiglia sommersa nella Shoah. Tina custodisce per tutta la vita la scacchiera che le era stata affidata come pegno d’amicizia, avvolta in un panno su cui aveva scritto “Da restituire a Morci”. Muore senza averlo fatto. Solo 75 anni dopo, Edy, la nipote di Tina, ritrova la scacchiera. Spetta a lei restituirla. Ma Morci è morto: sarà suo figlio, Mladen a tornare a Sarnico e a riportare la scacchiera del padre a Zagabria. Basato su una storia vera e su personaggi realmente esistiti, "La scacchiera di Morci" racconta di una piccola comunità che lotta e resiste nel fuoco della seconda guerra mondiale. È un invito al rispetto, all’amicizia, alla solidarietà e all’amore. Ma è, soprattutto, un invito alla memoria.
Gli Autori
Emanuela Da Ros oltre a scrivere libri per bambini e ragazzi, è giornalista e docente di Lettere in una scuola superiore.
Il suo esordio nella letteratura per ragazzi risale al 2000 quando nell’ambito della Children’s Book Fair di Bologna vince il premio Pippi con Il Giornalino Larry (Feltrinelli 2001), pubblicato anche in Germania. Con Feltrinelli ha pubblicato – tra gli altri - La storia di Marinella. Una bambina del Vajont (premio selezione Bancarellino e selezione Sceglilibro), entrato nel catalogo 2016 The White Ravens. Diversi suoi romanzi si trovano inoltre nei cataloghi Piemme, Giunti, Parapiglia. Alcuni dei suoi libri sono entrati a far parte della Biblioteca della legalità.
Bernardino Pasinelli, archivista informatico, studia la Shoah nelle valli bergamasche e bresciane di cui ha pubblicato alcuni saggi sulla rivista "Quaderni di Archivio Bergamasco". Nel 2016 ha curato il libro Cosa avrei potuto fare? Storie di ebrei in Valle Camonica tra fuga e Resistenza. Per l'Aned ha realizzato i siti dei deportati di Brescia e di Pavia. Segue l'eccezionale vicenda di salvezza di circa 800 orfani ebrei ospitati a Selvino (Bg) nel dopoguerra, per cui ha ideato il sito www.sciesopoli.com e collabora con l'associazione Children of Selvino.
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SKU: ISBN 9788832873566
€ 20,00Prezzo
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