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Un saggio che affronta l’infinito sgranarsi dei dolori delle donne, da sempre relegate in un soffocante spazio simbolico: un simbolico che ha permesso un terribile reale. Se già in tempo di pace la considerazione della donna come essere umano autonomo, indipendente e uguale al maschio fa fatica a emergere e realizzarsi, figuriamoci in tempo di contese politiche. Partendo da una disamina su quali e cosa sono in generale le prepotenze sulle donne, l’autore ricerca i significati di queste violenze in politica. È un lavoro, quindi, che porta fuori dall’ombra i tormenti di chi la luce è stata tolta, per rischiararli e ricostruire spiegazioni che fanno comprendere che non sono “bestialità naturali”, ma brutalità razionali che assolvono funzioni precise: non violenze sessuali, dunque, ma violenze sessualizzate.

Nella storia delle donne ogni volta che si pensa di aver raggiunto il fondo, arriva sempre qualcosa che fa ricredere, comprendendo che il fondo proprio non c’è.

 

L'Autore

Renzo Paternoster è nato nel 1965 a Gravina in Puglia (Bari), dove risiede.

Laureato in Scienze politiche, il suo ambito di ricerca è la Violenza politica.

È nel comitato scientifico di “Filosofia e Politica. Rivista di studi filosofici, politici e sociali” e nella redazione di “Storia in Network”. Collabora con riviste scientifiche e di divulgazione. Ha ricevuto numerosi premi per le sue pubblicazioni. Tra i suoi lavori a stampa: Guerrocrazia. Storia e cultura della politica armata (Roma, 2014), La politica del Terrore. Il Terrorismo: storia, concetti, metodi (Roma, 2015). Con Tralerighe ha pubblicato La politica del male. Il nemico e le categorie politiche della violenza (2019) e La politica dell’esclusione. Deportazione e campi di concentramento (2020).

Il vizio dello stupro. L’uso politico della violenza sulle donne

SKU: ISBN: 9788832871678
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