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Gli italiani nel Novecento hanno dovuto fare i conti con termini quali il razionamento, l'annona, i surrogati, l'autarchia, la fame da trincea, la gavetta e la marmitta. Tutte parole che mascheravano la fame di guerra e, come accadde dopo le sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni nel 1935, la restrizione. Il fascismo coniò slogan come "Chi mangia troppo deruba la Patria" e inaugurò gli orti di guerra sostituendo il té con il carcadè, il Caffè con il Caffesol, una sorta di miscela marroncina che nulla manteneva dell'aroma proprio del caffè, e la pasta, dopo una forte propaganda, con il riso, prodotto dalle risaie italiane. Fin dal 1914 furono le massaie chiamate in prima fila a evitare sprechi e inventare la cucina del riuso e del riciclo. Nulla si doveva buttare. Tutto era buono per altri manicaretti. Si moltiplicarono così fino al boom economico degli anni '50 libri di ricette, suggerimenti e ordini per sfamare un popolo chiamato a combattere, oltre che il nemico, la fame continua. Sarà l'industrializzazione e il consumismo a riempire la pancia degli italiani che una volta sfamati dimenticheranno l'utile e, tutto sommato, "piacevole" cucina del poco e del senza.

 

L'Autrice

Nata a Lucca il 5 gennaio 1949 ha due lauree: in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università agli Studi di Pisa e una in Pedagogia all’Università Firenze. Insegnante di Scuola media attualmente in pensione. Nel 2012 ha cofondato l’Associazione “Scritture femminili, memorie di donne” con sede presso l’Archivio di Stato di Massa. Consigliere Regionale Libertas. Autrice di diversi saggi sulla storia delle donne toscane. Promotrice di: Festival della Cultura popolare “Gioco con tutti e con niente” in occasione della Giornata Mondiale del gioco giocato. Ha svolto corsi di didattica nella scuole del territorio lucchese sui temi della guerra e della storia delle donne, anche in collaborazione con l’Amministrazione provinciale. In svolgimento corsi di Storia di genere presso scuole del territorio di Massa Carrara. Fa parte della Società italiana delle storiche e dell’Ass. memoria e scritture delle donne “A. Contini Bonacossi” e in questo ambito ha condotto un censimento delle scritture femminili, nel quadro di un progetto regionale, edito nel volume Carte di donne II, Roma 2007. e poi in Memorie nascoste, Massa 2010. Ha pubblicato numerosi saggi.
Tra i più importanti: La guerra vista con gli occhi dei bambini, pubblicato in un QUADERNO, a cura dell’amministrazione comunale di Buggiano (PT); “Matteo Trenta. Un abate, un pedagogista (Lucca 1997); è coautrice dei volumi di memorie Itinerari della memoria: la seconda guerra mondiale nel territorio lucchese (Lucca 1999-2002); Bertolina Bertagnini, un modello ideale di “femminile” tra Restaurazione e Risorgimento, in Atti del Convegno sulla famiglia Giorgini, promosso da Istituto storico lucchese, Lucca 2010.

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Fame di guerra. La cucina del poco e del senza

SKU: ISBN: 9788899141349
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