«Il primo contatto diplomatico italo-francese (all’indomani del l’8 settembre 1943) avvenne solo nel dicembre dello stesso anno. Secondo quanto riferisce il segretario agli esteri Prunas (per il quale occorreva reinserire l’Italia nella società internazionale e collocarla nelle prospettive del nuovo ordine cui il mondo si sarebbe ispirato) era interesse di entrambi gli stati ristabilire corrette
relazioni politiche, diplomatiche ed economiche per il futuro. Un’importante affermazione fu fatta dall’ambasciatore francese Massigli che riteneva il periodo di occupazione italiana in Francia privo di effetti disastrosi per la popolazione come fu invece quello tedesco. Nello stesso incontro vennero sollevati due problemi politico-territoriali che avrebbero dovuto trovare soluzione nei mesi successivi: la questione rappresentata dagli italiani in Corsica e dalla situazione che in essa si veniva creando, e il problema dei 60 mila prigionieri italiani in Africa settentrionale. Da parte francese si giudicava ormai certa la vittoria alleata e nessuna preoccupazione veniva dall’Unione Sovietica, dato che questa non avrebbe avuto alcun interesse a “bolscevizzare” l’Europa».
Il saggio ricostruisce, grazie a un lavoro di ricerca sui Documenti Diplomatici Italiani, i delicati rapporti intercorsi tra l’Italia e la Francia nel periodo più cruciale della Seconda Guerra Mondiale. A partire dalla costruzione dell’impero coloniale in Africa sino al “coup de poignard” del 10 giugno 1940, che segnò una svolta nelle relazioni tra le due nazioni, si prendono in esame i rapporti diplomatici andando a ricomporre alcune delle questioni sul tappeto, da quella tunisina all’intricata vicenda valdostana. In questo contesto si analizzano anche la presenza del movimento resistenziale, in forme e riconoscimenti differenti, e le rivendicazioni territoriali come i comuni contesi di Tenda e Briga, sino ad arrivare al trattato di pace.
L'Autore
Federico Migliorati. È nato a Montichiari (Brescia) nel 1976; laureato in giurisprudenza con una tesi in Storia dei Trattati e Politica Internazionale, è funzionario della società Montichiari Multiservizi. Giornalista pubblicista, collabora con diversi periodici quali L’Indice dei Libri, Il Quotidiano del Sud, Il Gazzettino Nuovo (per il quale cura la rubrica letteraria ‘Spazio Libri’), Paese Mio, La Voce del Popolo e Montichiariweek. Accademico Pascoliano, è redattore di “Avamposto – Rivista di poesia”, “Odissea” e del blog “Brescia si legge” nonché caporedattore del lit-blog “Laboratori Poesia” di Samuele Editore. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni dedicate alla sua città e relative alle “Santelle ed edicole di culto”, alla storia del commercio e al Teatro Sociale. Per “Tralerighe Libri” ha co-curato nel 2017 insieme ad Angelo Gaccione l’epistolario “Carlo Cassola e il disarmo. La letteratura non basta” e per Minerva, nel 2018, il carteggio “Come nasce un poeta” tra Vittorio Sereni e Roberto Pazzi. Nel 2016 è uscito il librino-intervista a Paola Bassani sul padre Giorgio. Ha vinto il Premio Lago Gerundo 2020 per la sezione Epistolari e il 9° concorso di poesia di Polpenazze del Garda. Di lui si è occupato, tra l’altro, Maurizio Cucchi in “La bottega della poesia” su Repubblica.
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SKU: ISBN 9788832873047
€ 16,00Prezzo
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